Aforisma del giorno

http://www.frasicelebri.it/argomento/vita/

giovedì 26 gennaio 2017

Intervista nel blog "Chiacchiere e distintivo"

http://chiacchieredistintivorb.blogspot.it/2017/01/intervista-massimiliano-ardino.html

mercoledì 25 gennaio 2017

Intervista a Massimiliano Ardino

Oggi incontriamo Massimiliano Ardino, autore de Le ossessioni del Pinguino, libro che ho molto apprezzato. Qui la mia recensione.

1. Ciao Massimiliano, benvenuto sul mio blog. Vuoi raccontare qualcosa di te ai miei lettori? Che fai nel quotidiano, interessi, hobby ecc.
Ciao Roberto e grazie per questa intervista. Qualcosa di me? Mi definisco una persona molto fortunata, ho una splendida famiglia con due bellissimi bimbi, un lavoro che mi piace e che mi permette di stare a contatto con le persone e con la pubblicazione di questo romanzo ho coronato un mio sogno. Sono nato a metà degli anni settanta a Milano, dove vivo e dove ho ambientato, insieme ad un paesino sullo stretto di Messina (dove è nato mio padre), il mio libro.
2. Ogni scrittore porta con se la sua esperienza di lettore. Ci sono degli autori o dei libri ai quali ti senti particolarmente legato, che magari sono stati fonte di ispirazione nella stesura del tuo romanzo?
Non mi sono ispirato ad un autore o ad un libro particolare. Ci sono però scrittori e opere che ho amato, penso a John Fante e Stefano Benni, a “Il Lercio” di Irvine Welsh e a “Sognavo di essere Bukowski” di Gino Armuzzi.
3. Come ti sei avvicinato alla scrittura?
Per necessità. Nel senso che ho sempre sentito l’esigenza di scrivere, sin dai tempi della scuola. Prima poesie, poi racconti. Questo romanzo è nato molti anni fa, è stato spesso abbandonato, ma poi cresceva in me la volontà, anzi la necessità, di ultimarlo. La scelta di pubblicarlo, di consentire ad altri di leggerlo, è stato il passo più difficile. Lasciar leggere un proprio scritto ad altri è un po’ come mettersi a nudo.
4. Ho letto in un’altra tua intervista che il progetto Le ossessioni del pinguino ha occupato quasi dieci anni della tua vita: blocco dello scrittore o mania di perfezionismo?
Esigenze della vita. Primum vivere… ho dedicato tutto me stesso alla famiglia e al lavoro. Lo spazio per la scrittura me lo sono ricavato con tenacia, rubando ore al sonno. 
5. A ruota libera, parlaci del tuo romanzo.
Esistono cose che ci tengono legate a loro, anche se sembrano lasciarci uno spazio di movimento, per questo motivo le ho denominate guinzagli e ho voluto che il protagonista del mio libro si confrontasse con loro. Ne ho individuate 10, una per ogni capitolo: sono partito con il lavoro, poi è stato il turno dell’amore, a seguire alcool, sesso, denaro, verità, paura dell’oblio, ricordi, solitudine, infine il guinzaglio della felicità. Il protagonista in questo percorso racconta dei suoi amori, delle sue avventure, della sua vita, confidandosi con il barman di un locale di striptease, dove lui ne sta al bancone, con le spalle rivolte al palco. E’ una storia, è un viaggio, è un mettere a nudo i tanti “io” di cui tutti noi siamo composti.
6. Quanto c’è di autobiografico nella tua scrittura?
Amo scrivere di ciò che conosco, ma nessuno dei miei personaggi è reale, sono piuttosto la sintesi di diverse persone che ho conosciuto. Ti faccio una confidenza, un particolare che non ho rivelato in precedenti interviste: in realtà esiste un personaggio reale, è il cane che il protagonista trova per strada. E’ la cagnolina con cui ho convissuto per 10 anni e che trovai abbandonata in una situazione molto simile a quella che racconto nel libro. 
Cane fortunato, leggete il romanzo e capirete perché (ndr).
7. Come valuti il riscontro dei lettori riguardo al tuo libro?
L’aver scritto il mio indirizzo email alla fine del romanzo ha permesso ad alcuni lettori di scrivermi e questa è stata per me un’enorme soddisfazione. Così come è molto bello quando amici o colleghi mi parlano o scrivono del mio libro, o quando trovo una recensione in qualche store online, per fortuna sino ad ora solo recensioni positive. La scoperta più incredibile è stata però leggere una frase del mio libro inserita in un noto sito di aforismi.
8. Stai lavorando a qualche nuovo progetto in questo momento?
Sì, rotto il ghiaccio non voglio smettere. Sto costruendo la trama del prossimo libro. Lo scenario sarà sempre Milano, quella che sento più mia, la Milano dei Navigli e delle case popolari. Quanto al genere, beh, sorpresa.

9. Quali sono i pro e i contro dell’autopubblicizzare le proprie opere?
Il più grande “contro”: è molto difficile far conoscere la propria opera senza una grande casa editrice alle spalle, il mio libro non è neanche presente nelle librerie, ma solo negli store online. Un pro è invece quello di entrare direttamente in contatto con blogger letterari, potenziali lettori etc. Sto provando inoltre a far conoscere il mio libro attraverso il crowdfunding e l’essere riuscito a farmi supportare da più di 100 persone è stata per me una grande soddisfazione.
10. Da un po’ di tempo uso quest’idea che ho rubato al blogger Andrea Cabassi: vuoi fare una domanda all’intervistatore?
Lavorando nelle risorse umane da 20 anni non mi accontenterei di una sola domanda, consentimi invece di farti i complimenti, per la chiarezza delle tue recensioni e per lo spazio che dedichi a chi cerca di far conoscere la propria opera.
11. Quali sono le tue aspettative future, relativamente alla tua attività di scrittore?
Continuerò a scrivere sino a quando avrò dentro di me qualcosa che voglio condividere con gli altri. La speranza è ovviamente trovare sempre più persone che abbiano piacere a leggere ciò che scrivo! 
Grazie della chiacchierata, Massimiliano. Per finire, dove possiamo trovare Le ossessioni del pinguino?
In molto store online, solo Amazon ha anche la versione cartacea, Itunes Kobo Feltrinelli Mondadori Bookrepublic e altri distribuiscono l’e-book. 


mercoledì 25 gennaio 2017

Recensione nel sito http://www.fortementein.com/


“Le ossessioni del pinguino” di Massimiliano Ardino


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Ognuno di noi ha dei “guinzagli” nella vita… o meglio delle ossessioni che ci condizionano, nel bene o nel male. La cosa difficile è analizzarle e dargli un nome.
Che è esattamente quello che ha fatto Massimiliano Ardino con il suo primo romanzo “Le ossessioni del pinguino”.
10 capitoli per 10 guinzagli in cui il protagonista, Matteo Serrone, giovane milanese dal cuore messinese, viva la città in cui abita raccontando esperienze, aneddoti e viaggi legati alle sue ossessioni, partendo dal lavoro, per passare all’amore, all’alcool, al sesso, al denaro, alla verità, alla paura dell’oblio, ai ricordi, alla solitudine, per terminare con il guinzaglio più trasparente, quello della felicità.
Quelli di Matteo sono legami intensi, quasi soffocanti, quasi come se avesse un guinzaglio, e per quanto pensi di avere qualche metro di libertà, si accorge ben presto che in realtà è legato molto stretto ad essi. Attraverso le pagine di questo romanzo Matteo affronterà un viaggio, per lo più introspettivo, alla scoperta dell’ossessione perfetta, quella che forse non ha senso curare.
In questo percorso incontrerà vecchie e nuove conoscenze, personaggi grotteschi, che fanno parte spesso del nostro “io” più nascosto; amici di vecchia data; amori difficili e a tratti adolescenziali; un cane trovato per strada, l’unico che porta con fierezza il proprio collare.
Il tutto raccontato con ironia e spontaneità rendendo il romando un piacevole viaggio nella mente incasinata di Matteo.

Se avete letto il libro o vi sembra interessante e volete supportare il lavoro di Massimiliano potete farlo cliccando su questo link Thunderclap e condividendo il romanzo “Le ossessioni del pinguino” attraverso i canali social che preferite. Al raggiungimento di 100 supporter il sito lancia una campagna gratuita del libro.


L’autore:
Massimiliano Ardino, nato a Milano nel 1974 da mamma milanese e padre calabrese.
Dopo la laurea in Scienze Politiche con una tesi a indirizzo sociologico approfondisce il tema delle risorse umane.
Attualmente ricopre l’incarico di Direttore del Personale per un’importante società di staffing. “Le ossessioni del pinguino” sono il suo esordio letterario.







http://www.fortementein.com/2017/01/23/le-ossessioni-del-pinguino-massimiliano-ardino/

giovedì 19 gennaio 2017

Recensione nel blog "Milioni di particelle"

https://milionidiparticelle.wordpress.com/



RECENSIONE #36 – LE OSSESSIONI DEL PINGUINO DI MASSIMILIANO ARDINO.


BUON POMERIGGIO CARI LETTORI!

 Ecco che quest’oggi vi presento la recensione dell’autore emergente che più vi ha incuriosito. Ecco a voi:Le ossessioni del pinguino di [Massimiliano Ardino]
Titolo: Le ossessioni del pinguino
Autore: Massimiliano Ardino
Pagine: 245 
Formato: ebook e cartaceo 
SinossiE’ la storia di un personaggio prigioniero delle sue ossessioni e dei suoi guinzagli. 10 capitoli per 10 guinzagli: lavoro, amore, alcool, sesso, denaro, verità, paura dell’oblio, ricordi, solitudine, felicità.È la storia di alcuni anni della sua vita – con confidente il barman di un locale di strip tease, dove lui se ne sta seduto al bancone con le spalle rivolte al palco – dell’amore per una ragazza divenuta voce di una compagnia telefonica. E’ anche la convivenza con un cane trovato per strada, l’unico che porta con fierezza il proprio collare. È la storia della sua vita a Milano, la Milano dei quartieri popolari; del paese delle sue origini sulla sponda calabra dello stretto di Messina. È un viaggio, alla ricerca dell’ossessione perfetta, quella che, forse, non ha senso curare.

RECENSIONE:

La storia ha inizio fra le tanti riflessioni di Matteo Serrone il nostro giovane protagonista. A lavoro tra stagisti e personale poco sveglio. Lui è ossessivamente ostinato e chiuso in se stesso. E si perde fra i ricordi e la vita, quella vera.
Un amore che termina con il poter ascoltare la voce triste e opaca della propria amata in una segreteria di una compagnia telefonica. Il lavoro spento e monotono.
Detto da lei invece mi sembra una cosa carina. “Dai, fammi ridere, raccontami qualcosa di divertente!” Buio completo, i neuroni si nascondono uno dietro l’altro come a scuola prima dell’interrogazione. All’improvviso un’illuminazione, la cosa più ilare da sfoggiare in pubblico senza dover smuovere nemmeno una cellula celebrale: una barzelletta. Le racconto quella della rana che sapeva nuotare solo a stile libero. Ride.
La trama non mi ha entusiasmato poi particolarmente, almeno in partenza. Non avrei sicuramente messo “10 capitoli per 10 guinzagli.” E’ così ma non rende poi molto scritto per presentare il libro. Ma, ho notato, che ha attirato molto, quindi presumo che il suo lavoro l’abbia fatto bene.
La copertina è piuttosto sobria. A volte è un bene, soprattutto rispetto a quelle pacchiane che ormai se ne trovano a bizzeffe, altre volte è un male perché il lettore – molto spesso – è attratto anche da quella. Anche l’occhio vuole la sua parte. Io personalmente non la trovo coinvolgente ma descrive comunque il libro. Sobrio, ecco.
L’epoca è senza dubbio moderna. Ma Serrone, vaga fra passato e presente e pensa a ciò che potrebbe riservargli il futuro. Quindi lo conosceremo sotto diversi punti di vista.
“Sai cosa odio?”
Grrrrr”
“Odio le persone che appena salite sulla metrò, ancora vicine alla porta, rallentano e ostacolano chi deve ancora salire, per la serie ‘io ho raggiunto il mio obiettivo, degli altri chi se ne frega’”
“Grrrrr”
“E odio anche prendere al bar le stesse cose di quello davanti, temo che venga scambiata per una mancanza di personalità”
“ ”
“E odio i luoghi tristi, perché rendono le persone tristi diffondendo energia triste”
“ ”
“E odio le vie di mezzo, se non fossi alcolizzato sarei astemio”
I personaggi sono vari e accennati ma il personaggio vero e proprio è uno solo.
Matteo Serrone, Matt per gli amici (che non ha). O meglio lui si fa chiamare così. Matt è un tipo piuttosto singolare. E’ un protagonista bizzarro e alternativo. Non il solito e classico protagonista che tutti vorrebbero avere. Anzi, tutt’altro. Ed i suoi pensieri straripano in ogni riga, in ogni dialogo, in ogni guinzaglio.
Un capitolo, un guinzaglio, uno per ogni cosa che lega il nostro giovane Matt a dei sentimenti forti o a dei particolari momenti della sua vita.
Alcool, Sesso, Felicità, Lavoro… uno dopo l’altro scoprono e svelano un protagonista che può risultare pesante, ossessivo e noioso. Un’altra persona che non sembra essere così importante ma effettivamente lo è, è Jimmy. Compagno di racconti, di avventure, l’unico degno di parola e di ascoltare i pensieri e le avventure che accompagnano Matt dai ricordi al presente stesso.
Parte importante sarà anche Maya, il cane che accompagnerà il giovane protagonista alleviandolo da tutti i tormenti che lo racchiudono.
Per quanto abbia detestato il personaggio principale, l’ho anche capito e apprezzato per il suo modo di essere. Può risultare incompreso, forse anche un po’ sciocco e superficiale ma non è banale come sembra. E’ una persona sola ed occorre entrare nella sua ottica per poterlo capire almeno un po’.
A volte ci sono odori che non riusciamo a toglierci dalla mente. Che fare?  Lasciamo che si impossessino di noi, poi all’improvviso prendiamo una boccata di realtà e loro evaporano, esplodono ed a noi non rimane che il sentore amaro di non aver più nulla di bello, come l’avevamo invece prima. Con i colori è lo stesso.  Io mi innamoro sempre dei colori.  Di un blu, di un rosso, magari di un nero metallizzato.  Del giallo mai, è troppo chiaro, vitale, mi sveglia subito dal sogno. Non mi emozionano i numeri e le immagini televisive.  Sono morti in cento?  E’ un numero.  Ne vedo uno in un incidente stradale?  Non dormo.  Penso, rifletto, ho paura. La morte, il buio, il nulla.  Tremo e non dormo.  Mi prende lo stomaco. Divento fragile e cattivo.  Fragile e perciò cattivo.
Il perno centrale è proprio la vita del protagonista che passa, cambia e si rivela. Tra vecchi ricordi da bambino e l’uomo che è diventato. Matt tassello dopo tassello lascia delle tracce di se e trasforma la sua solitudine in ricordi e i suoi ricordi in qualcosa che lo rende decisamente migliore.
Una parte importante, è senza dubbio, il coinvolgimento emotivo e mentale con cui il protagonista si lascia coinvolgere dagli eventi a volte non dandogli il giusto peso. Si culla in una serie di pensieri e ne fa un bozzolo in cui rinchiudersi da discorsi o da pensieri.
Ecco, a volte penso che il genere umano sia esattamente come gli acari dell’esempio. Con pesantezza logica. Da ragionamento. Cerchiamo di comprendere, con enormi sforzi, ciò che non ci servirà a nulla, sprecando tempo, la vera risorse limitata. Oppure neanche il tempo ha senso, neanche esiste. Forse siamo solo frammenti di patatine e il nostro Dio è un bambino lentigginoso che per capriccio ha sollevato un tovagliolo gettandoci in aria.
Lo stile di scrittura utilizzato è velatamente riconducibile a quello di un diario ma non lo è. E’ semplice, a volte anche troppo. Mentre il protagonista è legato dai guinzagli della vita è libero nei pensieri. A volte è risultato fin troppo descrittivo ma ci sta perché non poteva essere altrimenti per il personaggio costruito.
Attraverso i guinzagli che lo legano ad una vita che non gli piace e lo tiene legato e fine a se stesso, Matt cerca di liberarsene fondando delle analisi su se stesso. Le sere in quel locale di spogliarelliste a cui lui da le spalle. Perché lui ha bisogno di parlare con il barman, l’unico che sembra riconoscerlo come essere umano e che sembra ascoltarlo effettivamente. Ed impara che la vita a volte è una sorpresa. Che non siamo poi soli come crediamo noi ma siamo noi a sceglierci la solitudine in cui ci racchiudiamo.
L’unico animale in cui mi rivedo è però il pinguino, per la sua andatura incerta, ma soprattutto per la sua caparbietà e ossessione quando cerca di raggiungere le regioni ghiacciate, senza in fondo capire bene cosa sta facendo, semplicemente sopraffatto dalla sua natura. Anche se forse il pinguino è più furbo di quel che lascia a vedere; chissà cosa starà davvero cercando.
Tra sesso, alcool, amore, lavoro, famiglia e affetti tutto passa e sembra essere relativamente più leggero. Tutte cose che scoprirà o che ha già scoperto e che sembrano rivelare il protagonista, non solo per ciò che fa ma per ciò che è.
Un libro molto riflessivo e ben strutturato. Non avrei mai immaginato che, dopotutto, potesse piacermi e mi sono piacevolmente ricreduta oltre che ne sono rimasta sorpresa.
Un diario di vita, una raccolta di riflessioni, di pensieri, di sconvolgimenti emotivi. Una storia che sbalza tra un lavoro che non piace, il sesso senza amore e tutto ciò che c’è da leggere per scoprire sia il protagonista, sia se stessi. Una storia a tratti leggeri ma con tanti messaggi profondi.
Il mio voto per questo libro è di: 4 pesciolini.picsart_09-22-09-39-42-2

Fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto,
Sara.©

mercoledì 18 gennaio 2017

Recensione nel blog "Chiacchiere e distintivo"

http://chiacchieredistintivorb.blogspot.it/2017/01/recensione-le-ossessioni-del-pinguino.html

martedì 17 gennaio 2017

Recensione: Le ossessioni del pinguino di Massimiliano Ardino

Il diario di Matteo "Matt" Serrone (personaggio di fantasia che, credo, abbia qualcosa in comune con il suo autore), diviso in capitoli, ossessioni o guinzagli, come le chiama lui, riguardo al lavoro, l’amore, i soldi ecc. In una Milano da bere (e il protagonista lo fa spesso, seduto al bar di un locale di strip-tease, dando le spalle al palco e filosofeggiando con il barista) e in un paesino che si affaccia sullo stretto di Messina, Matteo disquisisce sul senso della vita, che talvolta regala spazzi di gioia, mentre altre è un fardello fatto di impegni, legami e incontri occasionali.
Un romanzo sorprendente, per la scrittura, ricca e sfaccettata.  Per i temi trattati, nei quali il lettore non ha difficoltà a immedesimarsi: un campionario di ossessioni, appunto, che sono il pane quotidiano di chiunque. Per i personaggi, tragicomici nella loro rassicurante e, allo stesso tempo inquietante, normalità. Per l’ironia e l’intelligente sarcasmo che pervade tutta la narrazione.
Rimarchevole anche la “colonna sonora” suggerita per ogni capitolo.
Se c’è un punto che mi ha incupito è quando il protagonista brucia… Vabbè, lasciamo perdere, questa è una mia ossessione.
Bello, bravo Massimiliano.

domenica 15 gennaio 2017

Intervista e recensione nel blog "leggererecensire"


Intervista e recensione nel blog leggererecensire



https://leggererecensire.wordpress.com/2017/01/10/recensione-le-ossessioni-del-pinguino-di-massimiliano-ardino/

RECENSIONE – Le ossessioni del pinguino di Massimiliano Ardino


Titolo: Le ossessioni del pinguino
Autore: Massimiliano Ardino
Editore: Self publishing

Sinossi.
Un uomo ossessionato da tutto ciò che gli altri giudicano immorale. Storie di sesso e a volte di amore si intrecciano in un’unica tela! Chi siamo noi e chi decide per noi come vivere? A cosa ci porta essere noi stessi? Insieme scopriremo quali sono i desideri e le ossessioni di Matt.c1e3inyxcausd0t

“La mia mente vaga ora per viali ancestrali di puntini bianchi danzanti, una melodia interiore mi culla e mi sento preso da una vorticosa speranza d’immortalità.”
Recensione.
Matt è un uomo come molti, ossessionato dalle forme femminili e dal calcio. Vive la sua vita tra casa, lavoro e streep tees, più qualche ricordo che non riesce a togliersi di dosso.
Staremo con lui in un relazione con una donna pronta a tenerlo al guinzaglio, rendendoci poi conto che Matt è tenuto a questo guinzaglio, a questa catena, non da una donna, ma dal sesso stesso, e non importa con chi! Lo accompagneremo in una vita fatta di abitudini e routine, che però alle volte ci aiuta a non pensare alle nostre manie e preoccupazioni. Per trovare l’amore dobbiamo cercarlo nelle persone simili a noi, o è forse solo un ricordo di chi abbiamo voluto un tempo e soprattutto di quello che noi volevamo essere?
“Piango per lei, piango per rispetto alla sua vita sacrificata per la mia, piango perché forse una lacrima potrà affondare nel terreno ed arrivare sino a lei, che forse ora è parte del tutto, di questa terra, di questo vento che soffia lieve, di questo cielo che sta diventando sempre più scuro.”
Questo libro non parla solo di sesso, donne e amici, come può sembrare inizialmente. Racconta di un dolore che tutti noi proviamo, racconta i rifiuti di una società preimpostata e di cui anche noi facciamo parte. Ti lascia con la speranza dell’amore, per poi sputarti in faccia la realtà.
La lettura è stata davvero molto scorrevole e semplice da capire. Sebbene la sua punteggiatura, o meglio il suo “punto e a capo” mi abbia lasciata un po’ titubante a inizio libro, devo dire che poi, in realtà, mi ha fatto entrare molto in sintonia con il protagonista di questa storia, non troppo lontana dalla realtà che noi tutti viviamo.
Voi cosa ne pensate? A me questo libro non è dispiaciuto affatto, sebbene non sia il mio genere è riuscito comunque a entrarmi dentro tanto da farmi affezionare a certi personaggi, che però non voglio svelarvi.
A presto, con una piccola intervista fatta a Massimiliano Ardino.
Ardath – Tanya.





/https://leggererecensire.wordpress.com/2017/01/12/intervista-a-massimiliano-ardino-autore-de-le-ossessioni-del-pinguino/

INTERVISTA a Massimiliano Ardino autore de Le ossessioni del pinguino.


Oggi ho il piacere di parlare con un autore che mi ha colpito davvero moltissimo. Ho appena finito di leggere il suo libro, Le ossessioni del pinguino, e mi ha entusiasmata parecchio. Qui la mia recensione: Recensione Le ossessioni del pinguino.
Vi presento Massimiliano Ardino, Max per gli amici.
Ciao Massimiliano, spero tu sia felice di conoscere tutti gli amici del blog. Vuoi raccontarci qualcosa su di te?
Ciao Tanya. Felicissimo di questa intervista e di entrare in contatto con gli amici del blog.
Cosa dire di me? Mi chiamo Massimiliano, sono nato nel 1974 a Milano – dove vivo – da mamma milanese e papà originario di un paesino sulla sponda calabra dello Stretto di Messina, Cannitello, vicino a Villa San Giovanni, non a caso i due luoghi in cui si svolge il mio romanzo.
Ho un vita molto fortunata, coronata da una splendida famiglia e da un lavoro che mi piace, quello di direttore del personale.
La scrittura è rimasta per molto tempo il mio sogno, con questo libro l’ho realizzato.
Di cosa parla il tuo libro “Le ossessioni del pinguino”?
Parla di legami, ma intesi come guinzagli, quelle cose che sembrano lasciarti qualche metro di libertà, ma in realtà ti tengono legati a loro. Ne ho individuati 10 e ho voluto che il personaggio del mio libro li percorresse in un viaggio, che per lui è stato soprattutto mentale. Sono partito dal lavoro, per passare all’amore, poi alcool, sesso, denaro, verità, paura dell’oblio, ricordi, solitudine, per terminare con il guinzaglio meno visibile, quello della felicità.
Chi è Matt? È un personaggio di fantasia o hai preso spunto da qualcuno che conosci?
Matt – e la cosa vale anche per gli altri personaggi del mio libro – non è una persona reale, ma la sintesi, a tratti grottesca, di diverse persone che ho conosciuto nella mia vita e anche di quei tanti “io” nascosti che la mia mente crea. Credo che ogni individuo sia composto da tanti “io”, alcuni sono socialmente accettati, altri invece li teniamo nascosti, ci fa persino paura ammettere che esistano. Ho voluto raccontare anche di loro.
Da dove è arrivata l’idea per questo libro?
Dalla curiosità verso i comportamenti umani. Lasciami scomodare il grande Charles Bukowski e il suo celebra aforisma: “la gente è il più grande spettacolo del mondo, e non si deve neppure pagare il biglietto”.
Perché proprio un libro di questo genere?
La mia più grande difficoltà è definire di quale genere sia il libro. Non mi piace catalogarlo, anche se mi hanno detto che se si definisce un libro “romanzo rosa” vende il triplo … E’ un libro che mi appartiene, ho dato tutto nello scriverlo e sono felice di condividerlo con chi avrà il piacere di leggerlo. Ho messo su carta quello che avevo da dire.
Nel tuo libro descrivi gli uomini in modo molto aggressivo. Pensi che nella vita reale siano davvero così come li hai descritti?
Nel libro evidenzio le risposte del protagonista a determinate situazioni della vita. Ho voluto stressare alcuni concetti, ho immaginato in particolare il protagonista in balia delle sue stesse reazioni agli eventi. Al di là di alcuni episodi limitati, nel libro non c’è aggressività “gratuita”, c’è una incapacità di reagire in maniera corretta a situazioni difficili.
Ad eccezione di una minoranza, non credo affatto che gli uomini siano aggressivi, penso che talvolta, quando si trovano in difficoltà, gli esseri umani non siano in grado di reagire nella maniera giusta.
Anche le donne sono state descritte in un determinato modo. Cosa pensi degli uomini che trattano le donne solo come oggetto?
Ne penso malissimo. Così come ho una pessima opinione di chiunque prevarichi l’altro, si tratti di uomini o di donne, sia che usino la violenza fisica, sia che utilizzino quella psicologica. Come dicevo prima ho voluto condurre il protagonista in alcune situazioni al limite, ma senza giudicarlo mai, né creandogli alibi. Il protagonista è un essere umano, con i suoi pregi e i suoi difetti. Scrivendo di lui ho imparato a volergli bene, nonostante tutti i suoi difetti. Anzi, forse gli voglio bene proprio perché non ha paura dei suoi difetti.
C’è un momento particolare della giornata in cui preferisci scrivere?
Ho un lavoro che mi impegna molte ore al giorno, una splendida famiglia che merita attenzione e con la quale adoro passare il mio tempo, più che preferenze non ho alternative: devo rubare tempo al sonno per la scrittura!
Nel momento in cui scrivi, pensi molto al parere dei tuoi futuri lettori?
No, per nulla. Risposta non furba per attirare potenziali lettori? Però è così, questo romanzo l’ho scritto perché era un mio desiderio, quasi un mio bisogno farlo, solo poi ho deciso di pubblicarlo ed è stata quella la parte più faticosa, decidere di condividerlo con altri. L’ho fatto inizialmente con un po’ di timore, con una riscoperta timidezza nel mostrarmi.
Ora però già penso a scriverne un altro, ma sempre senza inseguire il “mercato”; voglio continuare a raccontare ciò che ho dentro, ciò che conosco, quando non avrò più nulla da raccontare smetterò di scrivere.
Hai mai pensato di mollare tutto?
In realtà l’ho fatto più volte. Dal primo paragrafo, poi rivisto, all’ultimo, sono passati quasi 10 anni, momenti di scrittura intervallati da lunghe pause. Tutte le volte però tornavo a sentire l’esigenza di scrivere e pensavo al mio romanzo come ad un qualcosa che mi avrebbe completato in primis come essere umano. Ora sono davvero contento che altri possano leggerlo.
Bene, e per finire, puoi dirmi tre aggettivi per descrivere il tuo libro?
Non posso risponderti. Il mio ego non prevede aggettivi negativi per la mia creatura e la mia testa mi dice di non esagerare con aggettivi esaltanti.
Ti ringrazio davvero tantissimo per questa intervista.
Ti auguro una buona giornata e aspetto elettrizzata un tuo prossimo libro.
Ardath -Tanya.